Roberto Faenza con il suo ultimo film, La verità sta in cielo, ha deciso di andare dritto al punto, di dare un messaggio forte sul misterioso caso di Emanuela Orlandi. Dal 22 giugno 1983, giorno della sua scomparsa, è successo di tutto: insabbiamenti, false piste, mitizzazioni, testimonianze a sorpresa. Nonostante tutto, però, le indagini sono bloccate e c’è il rischio che il caso venga archiviato.
Il regista, però, non vuole sottostare a questa omertà e per questo ha deciso di dire la sua, di usare il cinema – l’arma di cui è in possesso – per dare un segnale e fare nomi e cognomi. Il colpo sembra essere andato a bersaglio visto che il film ha rischiato di non uscire nelle sale e in seguito di essere ritirato.
“Il mio film dimostra che ci sono tutti gli elementi per riaprire il caso […] perché la verità non sta in cielo, come dice il titolo del film, ma sta qui in terra” (Roberto Faenza)
Roberto Faenza è stato ospite di Velluto Blu per raccontarci le fasi salienti della realizzazione del film e inevitabilmente – ma è giusto così in questo caso – più che di cinema si è parlato di cronaca e di giustizia. Il film, tra gli altri, vede tra i protagonisti Riccardo Scamarcio, Maya Sansa e Valentina Lodovini.