Disgrazia in crociera
Aveva solo 15 anni Gabriele Russo, alunno del liceo “Ettore Majorana” di San Giovanni La Punta, morto ieri notte per cause accidentali, la cui dinamica è ancora da ricostruire con precisione.
per il momento la ricostruzione più accreditata racconta di una serata di festa con gli amici finita in tragedia, dopo che Gabriele, tentando di arrampicarsi sulla balconata della nave al 10° piano, ha trovato la morte perdendo l’equilibrio ed infrangendosi irreparabilmente contro la superficie marina.
la notizia è stata data dalla vicepreside dell’istituto, nonché accompagnatrice ed insegnante del ragazzo, al preside, il quale ha riferito l’accaduto e la tragedia al paese.
Storie di ordinaria follia crocettiana
E’ ormai quasi definitiva l’allontanamento, in vista del primo rimpasto di giunta ad opera del presidente Crocetta, dell’assessore regionale all’ambiente Nicolò Marino, magistrato simbolo della lotta al malaffare insito nel “sistema rifiuto” della regione. In sua difesa si sono mossi, stamattina, le due amministrazioni comunali di Misterbianco e Motta Sant’ Anastasia, e dai rispettivi comitati cittadini “No discarica”, con uno stallo informativo ed un’opera di volantinaggio per il centro di Misterbianco, testimoniando ciò che l’assessore Marino ha compiuto nella vicenda riguardante la discarica di contrada Tiritì.A tal proposito il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo, ha detto: “Il nostro è un appello al presidente Crocetta affinchè l’assessore Marino continui la sua azione e faccia chiarezza sulla vicenda delle discariche in Sicilia. Egli ha dimostrato coraggio e determinazione nella politica dei rifiuti, denunciando ogni forma di illegalità senza arrestarsi davanti a poteri forti. Oggi la politica chiede la sua sostituzione, ma escluderlo dal governo regionalesignifica indebolire il fronte che si batte contro l’ampliamento della discarica, per far prevalere l’interesse pubblico e la difesa della salute dei suoi cittadini.”
Un blitz al giorno leva l’evasore di torno
Nel catanese è ormai guerra aperta, tra forze dell’ordine ed esercenti e imprenditori del settore edile.
L’ennesimo controllo agli esercizi commerciali catanesi ha comportato i seguenti reati contestati ai titolari: è stato appurato infatti che in quasi tutte le attività ispezionate, i titolari hanno fatto firmare contratti part-time ai dipendenti, ma esigevano prestazioni full-time, così da permettere al datore di lavoro di “risparmiare” su contributi ed imposte sul lavoro. Altri dipendenti sono stati trovati poi in condizione di assenza di regolare contratto, per un totale di 14 lavoratori irregolari, e 69 000 euro di multe contratte.
Altra pratica, soncertante ma comune, rilevata dagli inquirenti, è stata la videosorveglianza irregolare dei dipendenti da parte dei datori di lavoro.
Andrea Privitera