Un recente report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità fa emergere un dato allarmante: le ondate di migranti che raggiungono clandestinamente le coste della Sicilia e del resto d’Europa costituiscono un potenziale veicolo di diffusione pandemica per patologie che sembravano ormai debellate, come la tubercolosi e la poliomielite. Se il rischio di contrarre la tubercolosi è maggiore ma non desta particolare preoccupazione grazie alle armi terapeutiche di cui la medicina moderna dispone, la poliomielite resta ad oggi incurabile e i suoi severi esiti neurologici persistono per tutta la vita nei sopravvissuti.
Tra paesi in cui persistono ceppi della malattia ci sono il Pakistan, la Siria e il Sudan.
In Sicilia oggi il rischio di ammalarsi è molto basso, seppur non escluso del tutto.
Ne parliamo a PRESSPARTOUT dalle 16 alle 17 insieme al Prof. Michele Vecchio, Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa, Specialista in Neurologia e Professore a contratto presso il Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche dell’Università di Catania.
