Ogni storia ha la sua musica di Savì Manna: in scena da Zō

All’interno della rassegna AltreScene, in occasione del Giorno della Memoria, va in scena uno spettacolo con trenta elementi, in cui il diritto di parola è riservato solo ai morti, vittime innocenti di una strage che è necessario non dimenticare, mentre ai vivi è concesso solo il silenzio, o la sublimazione del dolore in lirica: Ogni storia ha la sua musica, di Savi Manna, debutta in prima nazionale il 27 gennaio (e in replica il 28 gennaio), presso Zō Centro Culture Contemporanee.

Savi Manna è stato ospite di  City Lights venerdì 26 gennaio.

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Il nuovo spettacolo del drammaturgo, regista e attore catanese Savì Manna, che con questo testo è stato finalista al concorso europeo di drammaturgia Premio Tragos nel 2014, cambia radicalmente registro rispetto al precedente successo di Turi Marionetta e dopo quattro anni di lavorazione prende vita sulla scena l’opera teatrale prodotta da Santo Maccarrone, con il sostegno di Leggende Metropolitane, Zō – Centro Culture Contemporanee e Statale 114. Lo spettacolo vede in scena trenta elementi: lo stesso Manna, Turi Motta, il mezzosoprano Antonella Guida, il violoncellista Enrico Sorbello e i ventisei elementi del Coro Nazionale Protestante Note di Pace, diretto da Angela Lorusso, composto da appartenenti alle chiese avventiste, luterane, valdesi e di diversi orientamenti religiosi e culturali.  Nella giornata internazionale che celebra le vittime dell’Olocausto, Savì Manna porta in scena un’opera teatrale scritta d’istinto e nata per non dimenticare i tanti morti di quella tragedia, che per l’autore è diventata un pensiero ossessivo. Un pensiero ossessivo che in scena diventa Universale, e s’incarna in una vicenda animata da spettri, come se gli scheletri nell’armadio dell’umanità intera prendessero vita e voce.
Una donna, un violoncellista e dei fantasmi, sono i protagonisti di Ogni storia ha la sua musica.