La vertigine del drago

Francesco, naziskin infarcito di ideologie spicciole “tutte fumo e niente arrosto”, e Mariana, zingara un peu trop naїf che sognava di fare prima la ballerina e poi il medico. Durante un agguato neonazista in un campo rom, Francesco rimane gravemente ferito e per riuscire a mettersi in salvo prende Mariana in ostaggio. Il tutto si risolve in una convivenza forzata nello spazio tutt’altro che accogliente di un garage. Ed è un attimo perché tutto prenda una piega paradossale, dove non esiste più vittima o carnefice. Esasperazione di luoghi comuni. In fondo La vertigine del drago non è altro che questo e per ammissione degli stessi interpreti. “Reiterare una parola, un gesto, per far sì che questo perda di significato”. Obiettivo perfettamente centrato dai due protagonisti, interpretati da Michele Riondino, che dello spettacolo firma anche la regia, e Alessandra Mortelliti, nelle doppie vesti di autrice e attrice.

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L’ambientazione claustrofobica caccia via la realtà e, lo stereotipo perde i contorni. Lontani dai loro gruppi di appartenenza, Francesco e Mariana sono entrambi espressione di due solitudini prive di identità. Tra deliri onirici e una violenza tutta giocata sul piano verbale, la vicenda sfuma nell’ironia del controsenso che lentamente, nel corso degli ottanta minuti della messa in scena, destruttura le apparenze per restituire allo spettatore la vera essenza dei due protagonisti.

Un fotogramma iperrealista che lo stesso Riondino definisce “uno stralcio di educazione civica seria”, in un periodo storico in cui si sente la mancanza del senso di appartenenza a un’ideologia, a un gruppo politico o a un movimento culturale e dove lo stesso teatro civile fa fatica ad arrivare alle coscienze. Con un happy ending che la Mortelliti definisce “necessario”, in barba alla sua ansia e al suo pessimismo. Da vedere, se non altro per un senso di rivalsa nei confronti dei cattivi della storia.

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Lo spettacolo è in programma alla sala Musco fino al 16 febbraio nell’ambito del cartellone “Le isole del teatro”. Scenografia e costumi di Biagio Fersini, disegno luci di Luigi Biondi. La produzione è realizzata da “Artisti Riuniti” in associazione con “Palomar” e in collaborazione con “15 Lune Produzioni”. La supervisione al testo di Andrea Camilleri. Gli under 30 potranno usufruire dei biglietti a € 5,00 fino ad esaurimento prenotazioni.