È la terra l’unica finestra di Franco Scaldati @ ZO

Il 17 febbraio prosegue la rassegna di teatro contemporaneo AltreScene, presso Zo – Centro Culture Contemporanee, con lo spettacolo È la Terra L’unica Finestra, della Compagnia teatrale di Franco Scaldati. A parlarcene è l’attore, protagonista, Melino Imparato, ospite di City Lights.

 

Un Universo, quello di Scaldati, spesso frequentato da ombre: ombre di uomini apparentemente insignificanti che acquistano grandezza ritornando sulla Terra dal regno dei morti. Questa Terra è Palermo, le rovine di Palermo, luoghi dalle difficili coincidenze, nascosti tra i mercati, dove improvvisamente appaiono – prima attraverso i suoni e le voci, poi tramite la materialità – uomini e poche donne, facendo capolino da un banco di macellai o di fruttivendoli o giocando a carte, al gioco del tocco, mistero regolato da un complesso di convenzioni, segrete ai non adepti, che determina la condivisione di numerose bottiglie di birra o la decisione di far ubriacare o lasciare a secco il prescelto del giorno.
Luoghi simbolo di Scaldati sono le taverne o le locande: poveri ristoranti dove si consuma vino, di dura digestione, adatto a combattere fantasmi. Si tratta di situazioni di estrema sussistenza ed emarginazione dove convivono violenza e dolcezze arabe.

Per Scaldati questa umanità è scomparsa ed è suo compito riceverla dall’aldilà, come un moderno Caronte che inverte il tragitto, attraverso la poesia che alberga in ognuno di loro e che solo lui sa riconoscere, nonostante le mistificazioni di moda.
Come afferma il Regista dello spettacolo, Matteo Bavera: queste figurine-fantasma abitano i tavoli di una taverna di oggi, che ospita un’essenza femminile, puttana, trans, cantante, padrona, serva. Un omino con le meravigliose sembianze dell’ultimo storico interprete del Teatro di Scaldati, Melino Imparato, attraversa i mondi del suo autore, passando continuamente tra morte e vita, con la poesia che solo i grandi attori sanno rendere.