Il crowdfunding é una tecnica di raccolta di mezzi finanziari da un’ampia platea di soggetti, che attraverso una piattaforma web mettono a disposizione di progetti di impresa o di progetti di rilievo sociale anche piccole somme di denaro. É una nuova forma di intermediazione finanziaria che si è sviluppata in un contesto, come quello degli ultimi anni, in cui il credito, soprattutto per i piccoli progetti, é diventato molto più difficile da reperire. Il crowdfunding, dunque, rappresenta una evoluzione dell’intermediazione finanziaria in una forma sempre più diretta ed efficace. Ma non é solo un nuovo strumento di intermediazione finanziaria. Accorciando la catena tra prestatori e prenditori, esso introduce nel rapporto di finanziamento un elemento di responsabilità e di partecipazione difficile da realizzare negli altri casi. Ciò ha un benefico effetto sulla qualità degli impieghi, poiché li sottopone ad un controllo sociale più stretto ed efficace.
Non sempre coloro che mettono a disposizione risorse finanziarie attraverso il crowdfunding si aspettano una remunerazione in denaro. Il crowdfunding, infatti, può assumere forme diverse. Vi sono forme che prevedono una remunerazione in denaro, forme che prevedono remunerazioni non pecuniarie e perfino forme che non prevedono alcuna remunerazione. Ciò non deve stupire. La finanza stabilisce legami sociali, oltre che legami economici. Proprio per questo a volte non serve una ricompensa in denaro. Può bastare semplicemente sentirsi parte di un progetto.
Nel 2012 l’ammontare di risorse raccolte attraverso il crowdfunding ha raggiunto 2.7 miliardi di dollari. Poco meno di un miliardo in Europa; poco più di un miliardo e mezzo in nord America, con una crescita sull’anno precedente dell’81 per cento. Siamo passati infatti da poco meno di un miliardo e mezzo del 2011ai 2.7 miliardi del 2012. Tutti i tipi di piattaforme sono presenti, ma é cresciuta nell’ultimo anno soprattutto la parte di finanza tradizionale, ossia quella basata sui prestiti. Complessivamente si può dire che metà delle risorse raccolte nel 2012 sono state destinate a donazioni, metà ad investimenti. Anche il numero delle piattaforme é cresciuto rapidamente da 2007 in poi. Alla fine del 2012 esistevano nel mondo 536 piattaforme, un numero in crescita rispetto all’anno precedente del 60 per cento. Di queste piattaforme la massima parte é concentrata in Nord America ed in Europa. In Italia le piattaforme attive alla metà del 2013 erano 22. Nel nostro paese il ruolo più significativo, soprattutto in termini di risorse raccolte, é svolto dalle piattaforme di ‘social lending’, ossia quelle piattaforme che praticano il prestito da privato a privato. Da poco, anche in Italia, il settore pubblico comincia a mostrare interesse per il crowdfunding.
Il crowdfunding va incoraggiato. Esiste già nel nostro paese un regolamento CONSOB per il cosiddetto ‘equity-based crowdfunding’, destinato a favorire il sostegno alle startup innovative. Ma occorre andare oltre e rafforzare il ruolo della platea del web nel sostegno finanziario a progetti pubblici e privati. É infatti il ruolo della folla (la traduzione letterale di crowd) che contraddistingue questo nuovo strumento. La folla, infatti, non é necessariamente fonte di caos, ma può essere elemento di equilibrio e di buona amministrazione. Lasciare le scelte finanziarie ad una ristretta cerchia di operatori specializzati non porta necessariamente alla migliore allocazione delle risorse.