TRIANGLE: intervista a Costanza Quatriglio

«Barletta, 2011: a cento anni dall’incendio della Triangle, avvenuto a New York nel 1911, le operaie tessili muoiono per il crollo di una palazzina che ospita un maglificio irregolare. Estratta viva da quelle macerie, Mariella assume su di sé tutto il peso del mondo. Con lei viviamo il ritorno alla condizione preindustriale e la necessità di un nuovo inizio, ma anche l’irriducibile orgoglio di chi sa che far bene il proprio lavoro è il gesto più compiuto di ogni essere umano»

Due tragedie distanti nel tempo ma speculari tra loro: è la premessa alla base di Triangle, il nuovo documentario di Costanza Quatriglio presentato in anteprima nella sezione Diritti & Rovesci del Torino Film Festival 2014, dove ha conquistato il Premio Cipputi.

In occasione della proiezione del film al Cinema King, Velluto Blu ha intervista la regista lunedì 16 febbraio.

«Triangle è anche la figura che nasce dall’unione delle linee invisibili che collegano i due poli della nostra storia: il lato ascendente inizia il 25 marzo 1911 a New York e prosegue per il taylorismo, il fordismo, le lotte e le conquiste del Novecento; quello discendente inizia il 3 ottobre 2011 a Barletta, il giorno in cui a crollare non è solo una palazzina, ma un’intera civiltà. Qui “postglobalizzazione” è sinonimo delle rovine sotto cui hanno perso la vita tanti nuovi schiavi. Il terzo lato è lo spazio vuoto: ciò che non appare ma è reso visibile da quell’esperienza puramente espressiva che solo il cinema può dare»