UN CONDOR TRA I GABBIANI

Ghezzi sgarrincha 2
Ghezzi esultante dopo il gol segnato nella sfida col Cagliari di Ranieri.

 

Questa è la storia di un’impresa sportiva finita nell’oblìo più assoluto. Cosa spinse a fine anni ’80 un gruppo di ragazzi sull’orlo del baratro della serie C/2 a trovare la forza per una rimonta senza precedenti?
Quella del Monopoli ’88/89 è la storia di Aldo Sensibile, baffutissimo allenatore factotum e di Gustavo Cesar Ghezzi,  ragazzo argentino gracile ma miracoloso.
Nato a Tandil il 3 giugno ’64, la talentuosa ala albi-celeste era stata parcheggiata in Italia tra i dilettanti del Nardò, aggirando le severe norme sul tesseramento stranieri. Per tutti fu subito “il condor”.
Un condor fra i gabbiani, dato che il simbolo dell’A.C. Monopoli 1966 è proprio un gabbiano aliseo ad ali spiegate sulle casacche biancoverdi.

Gabbiani al palo. La stagione di C/1 ’88/89 parte malissimo.

La squadra del cavaliere Bellomo è ultima con appena 7 punti alla 12^ giornata. E al giro di boa i punti sono appena 10. Per salvarsi occorrerebbe raddoppiare nel ritorno il numero di punti dell’andata e pregare che basti.
Mister Aldo Sensibile è l’uomo giusto al momento giusto. Nato a Lecce il 18 dicembre 1947. Più di un treno importante perso nella vita. Con la Roma da calciatore. E con l’Ascoli da allenatore quando durò 9 partite in A violando, tra l’altro, il San Siro rossonero all’esordio.

Per salvare il Monopoli ci vorrebbe di più. Non solo un tecnico. Ma anche un padre, uno psicologo, un motivatore e uno che ti para il sedere se nella rincorsa incespichi. Con i suoi baffi nerissimi il “Mourinho del Salento ante-litteram” tesse il suo capolavoro supremo attingendo al vigoroso repertorio di Vujadin Boskov, di cui era stato vice.

In rosa c’è gente di valore: un centravanti giovane e carismatico come Mauro Meluso, la diciannovenne ala romana Oberdan Biagioni, il giovane mediano Eugenio Sgarbossa, i due Rizzo entrambi salentini ( l’anziano Armando di Melendugno e il giovane Roberto di San Cesario ). E poi c’è lui: il “condor”, una scheggia sulla fascia.

La partita della svolta cade domenica 19 febbraio 1989, quinta di ritorno. Il “Vito Simone Veneziani” è pieno da scoppiare per il derbyssimo Monopoli-Brindisi. L’odio è esacerbato dagli opposti interessi di classifica: i brindisini lottano per la promozione e si sentono favoriti. Ma sul campo il Monopoli è spietato: 3-1 tra il visibilio dei tifosi biancoverdi che osservano il loro gioiellino Ghezzi umiliare i più quotati avversari. Da quel momento è una cavalcata esaltante che culmina con la trasferta di Campobasso all’ultima giornata, il 4 giugno ’89: la classifica dice che i molisani sono a 31 e i pugliesi a 29. Per spareggiare occorre violare il “Romagnoli”. Tra lo stupore generale, il Monopoli passa 1-2. E una settimana dopo, domenica 11 giugno ’89, si spareggia a Catanzaro. Ancora di fronte Campobasso e Monopoli. Chi si aspetta una rivincita dei “lupi” osserva il volo indimenticabile di 11 gabbiani guidati da un condor…1-4! Il miracolo è compiuto!