«Vai avanti, vai avanti con la speranza nel cuore e non camminerai mai sola. Non camminerai mai sola»
Il calcio si gioca sul prato del campo da gioco, e si vive sui gradoni degli spalti.
Senza una così enorme folla che lo segue, il calcio non avrebbe il valore sociale che invece non può che essergli riconosciuto.
Sul campo si corre, si suda, si segna. Sugli spalti si salta, si urla, si canta.
Il legame fra musica e football nasce in Gran Bretagna, dove freddo e birra difficilmente permettono ai tifosi di restare seduti e zitti. Moltissimi sono gli esempi di canzoni famose, o meno, riadattate cambiando un po’ il testo, o semplicemente adottate così come sono state incise. Spesso sono canzoni d’amore, che parlano di particolari momenti della vita, e quasi mai fanno diretto riferimento al calcio.
I tifosi dello Stoke City intonano spesso le note di Delilah, celebre singolo di Tom Jones, quelli del Southampton, ma non solo, cantano When the saints go marching in, ma la canzone da stadio più celebre è indubbiamente You’ll never walk alone, scritta da Richard Rodgers e Oscar Hammerstein per il musical Carousel del 1945, che fu un grande successo di Broadway. La canzone rimarca i due momenti topici della storia e ben presto entra nella cultura popolare dell’epoca. In tantissimi la hanno reinterpretata.
In Europa arriva grazie a Gerry & the Peacemakers, che la incidono nel 1963/64. Gerry e la sua band sono di Liverpool e in quel periodo gli speaker degli stadi mettono su i dischi più in voga prima delle partite e durante gli intervalli. Da subito You’ll never walk alone diventa un inno per la Kop – la curva dei tifosi del Liverpool – ma è quando cantandola i tifosi spingeranno i Reds fino ad una strepitosa rimonta contro i rivali dell’Everton che questa canzone diventa una vera e propria istituzione, fino a meritarsi di sovrastare lo Shankly Gate – il cancello da cui accede allo stadio la parte più calda della tifoseria.
Anche i tifosi del Celtic Glasgow sostengono di essere stati i primi ad aver adottato la canzone come inno, anche se appare improbabile per una mera questione temporale. Visto che come già detto, la canzone arrivò per la prima volta in Europa proprio grazie ad un gruppo di Liverpool, quindi i tifosi del Celtic avrebbero dovuto conoscerla grazie al musical, che era sì un successo negli States ma che difficilmente dei tifosi di calcio scozzesi conoscevano.
Al di là di tutto resta il fatto che una delle esperienze sportive, e non, più intense che vi possano mai capitare è trovarvi al Celtic Park, o ad Anfield Road a cantare You’ll never walk alone.