Buenos Aires, 13 marzo 1983
Mariano Julio Izco è uno dei giocatori che ha disputato più stagioni in maglia rossazzurra. Nato in Argentina, è stato prelevato dal San Telmo (dopo una parentesi al Tigre) nel 2006, giungendo in Italia da semisconosciuto.
In maglia etnea ha esordito nella vincente gara contro il Parma (2-0), mettendo subito in evidenza le sue ottime doti da corridore e fornendo anche l’assist per il vantaggio di Caserta. Concluse la sua prima stagione con ben 19 presenze, giocando anche la partita decisiva a Bologna contro il Chievo.
La stagione successiva si confermò, collezionando in totale – tra titolare e subentrante – ben 32 presenze in campionato e 7 in Coppa Italia, segnando anche un bel gol ad Udine nei quarti di finale. Altre 27 presenze nel campionato 2008-09.
Fu però nella stagione successiva che avvenne l’effettiva consacrazione, quando in panchina arrivò Sinisa Mihajlovic (subentrando alla 16^ giornata ad Atzori): ben 32 presenze per Mariano, condite dalla rete all’Olimpico di Torino contro la Juventus, che valse una storica vittoria in terra bianconera, attesa da ben 46 anni (cioè da quel celebre gol di Gigi Milan nel 1963). In quella stagione, il cuore del gioco etneo fu il fantastico centrocampo, dominato dalla roccia Ezequiel Carboni, dalla generosità di Marco Biagianti, dal moto continuo di Adrian Ricchiuti e dall’indomabile corsa dello stesso Izco. In attacco, spazio alla fantasia con Martinez e soprattutto il “colpaccio” del mercato invernale, Maxi Lopez.
Dopo una travagliata stagione con in panchina Giampaolo prima e Simeone poi, in cui Mariano giocò appena 18 partite, tornò protagonista nel Catania sbalorditivo guidato da Vincenzo Montella: per lui, 25 presenze ed un gol all’Inter, ottenendo anche il primato assoluto di presenze in Serie A con la maglia rossazzurra (superando così Giuseppe Vavassori). Nel finale di stagione fu addirittura accostato alla Juventus, su spinta del suo procuratore Jorge Cyzsterpiller.
Rimasto a Catania, con Rolando Maran in panchina Izco fu titolare inamovibile (altre 35 presenze ed un gol fortunoso contro la Lazio), e l’anno successivo divenne definitivamente capitano della squadra (anche se aveva già indossato la fascia parecchie volte, quando mancava Biagianti). In quell’ultima stagione, Izco giocò 30 partite, senza però riuscire a scongiurare la retrocessione in Serie B. Segnò contro la Lazio e contro la Roma (una stupenda, seppur inutile, doppietta, la sua prima in A).
Nell’estate del 2014, inaspettatamente, fu ceduto da Cosentino al Chievo per tre milioni di euro. Lasciò così la città, dopo 218 presenze in campionato e 16 in Coppa. A Verona lo raggiunsero, nel giro di qualche mese, anche Spolli, Castro e Maran, ricreando una parte del gruppo della stagione dei record e di quella colonia di argentini che fece grande Catania.