Pisa, 9 marzo 1978
Pisano di nascita e di fede calcistica, Gionatha Spinesi è nato nella città della Torre pendente nel 1978. Dopo aver iniziato a giocare nelle giovanili del Pisa (con cui ha anche esordito in prima squadra nei dilettanti), è stato acquistato dall’Inter e girato poi in prestito al mitico Castel di Sangro della Serie B nel 1996-97, giocandovi per due stagioni.
Possenza fisica, grande colpo di testa e fiuto del gol furono subito ammirati in lui, tanto che nell’estate 1998 venne acquistato dal Bari, che lo lanciò nei grandi palcoscenici del calcio nazionale: esordì in Serie A il 13 settembre 1998 e dopo un mese segnò anche un gol (subito decisivo) nel match contro il Venezia.
Le prime tre stagioni in A furono di ambientamento (segnò 9 gol in totale), ma gli valsero la convocazione in Nazionale Under-21, con cui vinse anche l’Europeo del 2000, segnando anche un gol contro la Turchia.
Dal 2001-02 diventò titolare inamovibile dell’attacco dei pugliesi, neoretrocessi in serie cadetta. 15 gol quella stagione, 16 in quella successiva e 12 in quella dopo. Nel 2004-05 passò all’Arezzo allenato Pasquale Marino. In quella stagione, Gionatha segnò 22 reti, contribuendo alla salvezza dei toscani e diventando capocannoniere della Serie B.
Nell’estate 2005 il Catania di Pulvirenti e Lo Monaco ingaggiò Marino come nuovo allenatore ed il tecnico marsalese portò con sé in Sicilia anche Spinesi e gli altri due che componevano il forte tridente d’attacco aretino: Roberto De Zerbi ed Umberto Del Core. Ad essi si aggiungevano i ritorni in rossazzurro di Peppe Mascara ed Orazio Russo.
L’avventura di Spinesi in maglia catanese iniziò con un palo, quello colpito al 94’ di Catania-Arezzo su calcio di rigore, facendo sfumare la vittoria. Lo sfortunato evento fu in realtà il preludio alla sua migliore stagione in carriera: già dieci giorni dopo, nel big match contro l’Atalanta, il Gabbiano iniziò a spiccare il volo con una storica tripletta nel 4-1 finale. Da allora fu una marcia inarrestabile: gol a raffica, tutti pesanti e decisivi.
Il gioco brillante di Marino, la grinta di Baiocco a centrocampo, i dribbling dei due fantasisti Mascara e De Zerbi e soprattutto le reti del bomber pisano esaltavano il pubblico etneo e spinsero il Catania in zona promozione.
I gol di Gionatha furono fondamentali soprattutto nel finale di stagione, quando bisognò mantenere i due punti di vantaggio sul Torino: importantissima la doppietta al Pescara alla terzultima di campionato. Il 28 maggio 2006, contro l’Albinoleffe all’ultima giornata, Spinesi portò in vantaggio il Catania; dopo il pareggio dei lombardi, il gol promozione fu siglato da Del Core, portando i rossazzurri in Serie A. Per il bomber pisano, 23 reti in totale, record personale (anche se la palma di capocannoniere andò al modenese Bucchi).
Confermatissimo nella stagione successiva, per Gionatha fu la grande occasione di dire la sua in massima serie. E la sfruttò alla grande, segnando in totale 17 reti sfiorando anche la convocazione in Nazionale maggiore. Tra i gol più belli, certamente va ricordato quello a Bologna alla terzultima di campionato contro il Milan, quando il Catania poté riabbracciare i propri tifosi in casa – seppur in campo neutro. All’ultima giornata, nello scontro-salvezza contro il Chievo (sempre a Bologna) non giocò perché infortunato, ma resta celebre il suo incitamento ai compagni a bordo campo, la sigaretta fumata, la tensione al fianco del presidente Pulvirenti e soprattutto il pianto liberatorio con Davide Baiocco, immagine che è entrata nei cuori dei tifosi.
Nella stagione 2007-08 Gionatha incontrò molte difficoltà, anche a causa di piccoli infortuni. Segnò solo 7 gol in campionato, ma tutti molto importanti e decisivi per la salvezza. Altrettanto importanti furono quelli siglati in Coppa Italia, che contribuirono a portare il Catania fino alla semifinale contro la Roma.
Nel 2008-09 un grave infortunio al ginocchio lo tenne fuori dal campo per tanti mesi; giocò appena cinque partite ed a fine stagione diede l’addio ai rossazzurri con un commovente giro di campo insieme a Baiocco e Bizzarri. Pochi mesi dopo annunciò di appendere le scarpette al chiodo, complice i postumi dell’infortunio.
Rimasto a vivere a Catania, è nei cuori della tifoseria etnea. Non a caso, è stato il più votato nel sondaggio per la scelta dei volti del murale.