“Lo sport mi ha fatto capire che si può cambiare prospettiva”. Sentirlo dire da un ragazzino che vive in un quartiere non facile di Catania è forse il più bel risultato dell’impegno di tanti volontari che ogni giorno tra Librino, San Giorgio, San Cristoforo e Cibali si danno da fare negli oratori. Eppure è questo lo spirito che ha animato il Torneo della Legalità, che si è svolto l’altro ieri nell’oratorio Giovanni Paolo II, in viale Grimaldi, al confine tra Librino e San Giorgio. Organizzato da Talità Kum Onlus, il quadrangolare di calcio a 5 è una delle iniziative previste all’interno del progetto Le Voci di Librino, in corso da oltre un anno.
Ad aggiudicarsi il torneo, per la cronaca, è stata la squadra PGS Giovanni Paolo II (quartiere San Giorgio) che in finale ha sconfitto il team PGS Talità Kum (Librino). Ma è stata una festa di sport e condivisione, che ha coinvolto anche le altre due formazioni campo, la PGS Santa Maria Le Salette di San Cristoforo e la PGS Virtus di Cibali. Una cinquantina di ragazzini impegnati sul campo, con i loro allenatori a suggerire consigli tattici e tecnici, il pubblico degli oratori a fare da cornice a questa bella giornata di sport sul campetto del Giovanni Paolo II.
“Ogni squadra – spiega Gianluca Guglielmino, allenatore della PGS Talità Kum – era composta da 12 ragazzini di una fascia di età che va dai 2004 ai 2006. Il torneo ha voluto sensibilizzare i ragazzi alla socializzazione e a una competizione sportiva all’insegna della correttezza e della tranquillità, in campo e fuori dal campo. Perché lo sport non può e non deve essere fonte di discussioni o di risse. In questo noi allenatori-educatori abbiamo una grande responsabilità, perché veniamo visti come persone da seguire ed ascoltare e non possiamo non insegnare che per stare in un gruppo, sportivo o sociale che sia, ci sono delle regole che vanno rispettate. In quartieri difficili come quelli in cui operano gli oratori salesiani o laici come Talità Kum lo sport è una palestra di vita fondamentale”.
“Ai ragazzi – spiega Giuliana Gianino, presidente di Talità Kum Onlus – oltre all’allenamento facciamo sempre formazione. Alla fine del torneo, prima di festeggiare con patatine e e bibite e prima della consegna delle targhe a tutti i partecipanti, abbiamo ricordato qual è il significato dello sport, cosa può voler dire per questi ragazzi, cosa significa affermare i valori della legalità nei nostri quartieri. La più bella risposta che si può avere è sentire dagli stessi ragazzi come questa consapevolezza possa cambiare la loro prospettiva di vita”.
Il progetto Le “Voci di Librino” – sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – è realizzato dall’associazione Catania Lab, editrice di Radio Lab e gestore di Radio Zammù, la radio dell’Università di Catania, in collaborazione con Mosaico Cooperativa Sociale, Talità Kum, Impact Hub. Partner esterni del progetto sono gli istituti scolastici Musco, Brancati e Pestalozzi, il centro specializzato in attività formative di avviamento al lavoro Eris sede di Librino, l’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni di Catania, il Comune di Catania, la Fondazione Cirino La Rosa.
Il progetto – che ha preso il via nell’autunno 2017 a Catania su diversi fronti e attività, dalla radio allo sport, dalla formazione di minori a rischio all’autoimprenditorialità – attraverso la radio vuole dare voce a un quartiere intero, una città nella città e ai suoi circa 70 mila abitanti, primi fra tutti i giovani dai 14 ai 35 anni. Il progetto prevede un insieme di attività, finalizzate a creare nuove “comunità di interesse” tra i potenziali ascoltatori su temi della legalità, della partecipazione, della cooperazione, anche partendo dallo sport e dalla musica: laboratori nelle scuole per produrre il programma radio settimanale “Le Voci di Librino”, tirocini rivolti a giovani a rischio, percorsi di promozione e sostengo di idee e attività imprenditoriali, corsi e tornei sportivi, presentazione di progetti scolastici. Una serie di attività che sono “raccontate” in questo progetto di radio di comunità dagli stessi protagonisti, studenti e operatori impegnati sul campo. Durante il progetto i ragazzi sono accompagnati da esperti, che gradualmente “passeranno loro la palla”. La radio dà loro voce e spazio, per diventare una nuova e bellissima piazza non solo del quartiere, ma di Catania. Pronta a confrontarsi con altre realtà della Sicilia e d’Italia.