Inizia con il rap extended version di Muhamed Ramadani il talk radio “Le Voci di Librino”, questa mattina nell’affollato teatro dell’Istituto omnicomprensivo Angelo Musco del popolare quartiere di Catania. Muhamed è uno degli studenti che frequentano i laboratori radiofonici avviati nell’ambito del progetto nelle scuole Musco, Pestalozzi e Brancati: “Esperienza bellissima – dice Muhamed -. Con ‘Le Voci di Librino’ non abbiamo più paura di parlare”. Il suo rap è diventato il jingle dell’omonima trasmissione che va in onda ogni venerdì alle 19 sui 101,00 FM di Radio Zammù/Radio Lab in we streaming da http://www.radiolab.it/. Obiettivo di tutte le attività previste bel progetto è, infatti, “dare voce” ai ragazzi e, tramite loro, a un intero quartiere.
Il talk radio segna la fine del primo anno di progetto e per questo momento live hanno offerto la loro testimonianza Mario Venuti, che a Librino ha girato il video del brano “Ventre della Città” e Ciro Corona, presidente dell’Associazione Resistenza Anticamorra che, insieme alla cooperativa (R)esistenza, gestisce il Fondo Rustico “Amato Lamberti”, primo bene agricolo confiscato di Napoli e che ha recentemente pubblicato anche il libro (R)Esistere a Scampia che racconta la sua esperienza nel noto quartiere della periferia di Napoli, per molti versi affine a Librino.
La periferia cantata da un artista e quella vissuta da chi ha scelto l’impegno sociale. Da Catania a Scampia, e ritorno. A presentare questo “viaggio” è la squadra che sta portando avanti il progetto, sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri: l’associazione Catania Lab, editrice di Radio Lab e gestore di Radio Zammù, la radio dell’Università di Catania, in collaborazione con Mosaico Cooperativa Sociale, Talità Kum, Impact Hub. Partner esterni del progetto sono i cinque istituti scolastici coinvolti (Istituto Angelo Musco, Istituto Dusmet, Istituto Campanella Sturzo, Istituto Brancati e Istituto Pestalozzi), l’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni di Catania, il Comune di Catania, la Fondazione Cirino La Rosa.
La dirigente della Musco, Cristina Cascio, apre il live: “Siamo stati ben lieti di attivare questo percorso per i nostri ragazzi, insieme con una rete di altre scuole e associazioni. Attraverso la radio abbiamo dato voce ad una comunità e il progetto ne ha amplificato il senso di appartenenza”. Le fa eco Salvo Messina, presidente di Catania Lab: “La radio è un megafono messo a disposizione della comunità per raccontare dal di dentro il sistema complesso che è Librino, una realtà che ha bisogno di far sentire la sua voce e di valorizzare le esperienze positive. La nostra idea è che da questa esperienza con scuole e associazioni possa nascere una radio di comunità che operi in pianta stabile nel quartiere”. Poi Giuliana Gianino, presidente di Talità Kum, Maria Clotilde Notarbartolo per Impact Hub e Rosanna Calogero per Mosaico Cooperativa Sociale illustrano le attività rispettivamente curate nel progetto: attività sportive, spinta alla progettualità, tirocini con minori disagiati.
Poi il dibattito, con Mario Venuti e Ciro Corona. “Girare il videoclip tra il famigerato Palazzo di Cemento di Librino e i luoghi di viale Moncada è stata un’esperienza unica e fantastica – racconta Venuti -. Gli abitanti sono stati disponibili, ci hanno aperto le loro case. Non ho trovato grandi differenze: oggi i ragazzi si assomigliano un po’ tutti, tutti figli della stessa cultura internet. Nelle periferie c’è una grande energia, a volte incanalata male. Ma è quella che volevo cantare nel mio brano, senza moralismi. Cantare le periferie è stato un atto d’amore”. Sono tante le domande per Venuti da parte degli aspiranti speaker radiofonici, ma anche del pubblico. Così come tiene banco, durante il live condotto dal giornalista Gianluca Reale, la storia di Ciro Corona. “Librino e Scampia si assomigliano – dice Corona -. Scampia oggi vive un momento felice, ci sono molte associazioni che provano a inventarsi la vita quotidiana”. Come la sua, Resistenza anticamorra, che gestisce in forma di cooperativa anche un fondo confiscato ai boss dove lavorano dieci giovani ex detenuti. I ragazzi fanno tante domande, la storia di Corona è di per sé un messaggio: nato a Scampia, preservato dalla famiglia a un facile ingaggio della malavita, si è laureato in Filosofia e ha scelto di rimanere: “Scampia è la mia terra – dice – va difesa anche con la vita; restare e resistere attraverso arte e lavoro nel sociale, sono stato “salvato” alla camorra grazie ai miei genitori e ho visto anche la fine che hanno fatto i boss. Oggi è importante poter offrire ai ragazzi una scelta”. Messaggio chiaro e risultato che dà speranza: “La paura di ogni mafia è che si possa instaurare in ognuno di noi l’idea del cambiamento – dice Corona -. A Scampia la camorra ad un certo punto è implosa e non è stata più un’alternativa conveniente per la gente. Anche per questo oggi non siamo più soli, perché intorno a noi c’è una rete e un territorio che condivide quello he facciamo. Oggi siamo più forti di loro”.
Anche l’arte visiva, come la musica, libera energie positive. Coì in video (di Leandro Perrotta) viene proiettata la giornata che ha visto gli street artist catanesi Gummy Gue lavorare con gli studenti per dipingere il logo di “Le Voci di Librino” sui muri delle scuole Musco, Brancati e Pestalozzi.
Fare rete per la legalità, la partecipazione e i diritti è l’altra faccia del progetto. Così al talk prendono parte anche Sara Fagone per la Piattaforma di Librino, Loredana Caltabiano, presidente di Musica Insieme a Librino, Rosanna Di Guardo della Fondazione Cirino La Rosa, Luciano Granozzi, docente universitario che fa le veci del rettore, il preside della Brancati Felice Arona, la professoressa Cristina Fanara della Pestalozzi. Il messaggio è chiaro: l’unione fa la forza. E la radio può dare voce a tutte queste energie.
IL PROGETTO.
Il progetto, che ha preso il via lo scorso autunno a Catania su diversi fronti e attività, dalla radio allo sport, dalla formazione di minori a rischio all’autoimprenditorialità) attraverso la radio vuole dare voce a un quartiere intero, una città nella città e ai suoi circa 70 mila abitanti, primi fra tutti i giovani dai 14 ai 35 anni. Il progetto prevede un’insieme di attività, finalizzate a creare nuove “comunità di interesse” tra i potenziali ascoltatori su temi della legalità, della partecipazione, della cooperazione, anche partendo dallo sport e dalla musica: laboratori nelle scuole per produrre il programma radio settimanale “Le Voci di Librino”, tirocini rivolti a giovani a rischio, percorsi di promozione e sostengo di idee e attività imprenditoriali, corsi e tornei sportivi, presentazione di progetti scolastici. Una serie di attività che nasceranno e saranno “raccontate” in questo progetto di radio di comunità dagli stessi protagonisti, studenti e operatori impegnati sul campo. Nei primi due anni i ragazzi sono accompagnati da esperti, che gradualmente “passeranno loro la palla”. La radio darà loro voce e spazio, per diventare una nuova e bellissima piazza non solo del quartiere, ma di Catania. Pronta a confrontarsi con altre realtà della Sicilia e d’Italia.