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“Le Voci di Librino”, i rossazzurri Bucolo, Pisseri, Di Grazia e Manneh hanno incontrato i ragazzi di Talità Kum

«Sono nato e cresciuto a Monte Po, non molto lontano da qui. E da ragazzino ci ho messo tanta dedizione per arrivare a giocare nella mia squadra del cuore. Potete raggiungere anche voi i vostri obiettivi, allenandovi tanto». Lo ha detto Rosario Bucolo, centrocampista del Catania, ai ragazzi del centro Talità Kum di viale Moncada a Librino, protagonisti in questi mesi dei laboratori di avviamento allo sport all’interno del progetto “Le Voci di Librino”. Ieri, Bucalo è passato a salutare i bambini e i ragazzi che ogni pomeriggio giocano, studiano e socializzano all’interno di una delle strutture più rappresentative del grande quartiere popolare, nata proprio accanto al famigerato “palazzo di cemento”. Con lui c’erano altri suoi tre colleghi della prima squadra del Catania che milita in serie C: il portiere Matteo Pisseri, l’ala Andrea Di Grazia e il difensore Kalifa Manneh.

I giocatori hanno ribadito ai ragazzi l’importanza dell’allenamento per arrivare a raggiungere i propri obiettivi, «ma prima di tutto, fin da quando da ragazzino e giocavo nel Parma, c’è sempre stato lo studio, perché solo così ci si può formare per diventare non solo un bravo giocatore, ma un bravo uomo e cristiano», ha affermato Matteo Pisseri, incalzato subito dal piccolo Matteo, uno dei bambini del Talità Kum, che ha chiesto spiegazioni in merito al significato della parola cristiano: «Intendi cristiano come Ronaldo del Real Madrid?». «Si tratta di un grandissimo giocatore – ha risposto Pisseri – ma ci sono valori più importanti». «Del resto l’importante non è vincere, ma partecipare», ha ribadito Ivan, altro piccolo ospite del Talità Kum, al portiere etneo. Come quello di dire «no al fumo e alle droghe, che sono assolutamente vietate per qualunque giocatore di calcio», ha spiegato Andrea Di Grazia, che ha affrontato il tema, molto sentito dai ragazzi di Librino su suggerimento della direttrice e fondatrice del Talità Kum, Giuliana Gianino. «Sono un ragazzo di quartiere, vengo da San Giovanni Galermo e ho la fortuna di giocare nella squadra della mia città», ha detto il 21enne centrocampista. Chi non si aspettava di finire al Catania è invece il giovanissimo Kalifa Manneh, che ha raccontato di essere arrivato «in Europa dall’Africa, perché giovavo bene a calcio, e non avrei mai pensato di arrivare proprio qui in Sicilia», afferma il 19enne difensore che viene dal Gambia. Sul finale spazio anche per qualche palleggio per Bucolo, ormai chiamato dai ragazzi confidenzialmente “Saro”, autografi, selfie e una esibizione di “prese” da parte di Pisseri, che ha rassicurato i presenti: «Ormai sono un tifoso del Catania», prima di cantare insieme ai ragazzi a squarciagola l’inno della squadra.

Le attività gestite da Talità Kum Onlus nell’ambito del progetto – calcio e box fit, rivolti ragazzi e ragazze del quartiere dai 13 ai 18 anni – sono soltanto alcune di quelle previste dal progetto “Le Voci di Librino”. Il progetto è in pieno svolgimento, durerà due anni e prevede un insieme di attività, finalizzate a creare nuove “comunità di interesse” tra i potenziali ascoltatori su temi della legalità, della partecipazione, della cooperazione, anche partendo dallo sport e dalla musica: sono già in corso laboratori radiofonici in tre scuole del quartiere per produrre il programma radio settimanale “Radio Lib”, tirocini rivolti a giovani a rischio, percorsi di promozione e sostegno di idee e attività imprenditoriali, corsi e tornei sportivi, presentazione di progetti scolastici. Una serie di attività che nasceranno e saranno “raccontate” in questo progetto di radio di comunità dagli stessi protagonisti, studenti e operatori impegnati sul campo.

Il progetto è promosso dall’associazione Catania Lab, editrice di Radio Lab e gestore di Radio Zammù, la radio dell’Università di Catania, in collaborazione con Elios, Talità Kum, The Hub. Partner esterni del progetto sono i cinque istituti scolastici coinvolti (Istituto Angelo Musco, Istituto  Dusmet, Istituto Campanella Sturzo, Istituto Brancati e Istituto Pestalozzi), l’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni di Catania, il Comune di Catania, la Fondazione Cirino La Rosa. Il Progetto è sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Catania, 22 dicembre 2017