Il progetto “Le Voci di Librino” torna a parlare di legalità e di partecipazione attiva, ancora una volta nelle scuole del quartiere. Venerdì 22 marzo, alle ore 10,00 nell’aula magna del plesso di Stradale Cardinale (Viale Biagio Pecorino) dell’Istituto Comprensivo Vitaliano Brancati, a Catania, l’inviato di Repubblica Attilio Bolzoni discuterà con gli studenti di giornalismo, mafia e legalità.
Il giornalista risponderà alle domande degli studenti dell’Istituto Brancati e dell’Istituto Angelo Musco in un confronto aperto e senza barriere, promosso da Le Voci di Librino in collaborazione con l’associazione culturale Le Parole e Le Cose.
“Le Voci di Librino” è un progetto sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e realizzato dall’associazione Catania Lab in collaborazione con Mosaico Cooperativa Sociale, Talità Kum, Impact Hub e con le partnership degli istituti scolastici Musco, Brancati e del centro specializzato in attività formative di avviamento al lavoro Eris sede di Librino, l’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni di Catania, il Comune di Catania, la Fondazione Cirino La Rosa.
Attilio Bolzoni è uno dei più autorevoli giornalisti d’inchiesta in Italia. Scrive per il quotidiano La Repubblica e da più di trent’anni racconta la Sicilia e la mafia. Sul sito del quotidiano cura anche il blog “mafie”.
La sua carriera inizia a L’Ora di Palermo e prosegue poi con il giornale fondato da Eugenio Scalfari, col quale collabora ininterrottamente dal 1982. Autore di una serie interminabile di articoli, libri e interviste, si è occupato puntualmente delle vicende dell’organizzazione criminale siciliana e dei suoi capi, riuscendo spesso a scoprire la notizia.
L’inchiesta del 1998 sulle rivelazioni del pentito Antonino Calderone, la famosa intervista a Paolo Borsellino, l’ascesa dei corleonesi e dei suoi spietati boss, i misteri sulla cattura dei grandi latitanti, i mutamenti della mafia e i suoi legami inconfessabili. Sono alcuni degli episodi che lo hanno visto protagonista di un giornalismo il cui compito è «arrivare prima dei magistrati», come ama ripetere.